Sento mal volontieri che V. S. continui nel travaglio del male, et tanto più mi dispiace l'asprezza della staggione quanto le ritarda il debito miglioramento, quale con tutto il core le prego e spero presto da N. S. Dio. E con questo bacio a V. S. affettuosamente le mani, ricordandomeli prontissimo a' suoi commandamenti.
Di Roma, li 5 Maggio 1618.
Di V. S. molt'Ill.reAff.mo per ser.la sempre
Fed.co Cesi Linc.o P.
1322*.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Bellosguardo].
Roma, 11 maggio 1618.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 40. - Autografa.
Molto Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio sempre Oss.mo
Ho ricevuto il foglio con le notazioni che desideravo, e rendo gratie a V. S. della diligenza. Della ricevuta del privilegio scrissi la settimana passata.
Godo grandemente del'aviso che V. S. sia in stato di poter viaggiare, il che senza dubio credo le sarà di giovamento, quando dia qualche giorno più di tempo alla stagione, che ancora è rigida; il che desidero anco per mio particolare interesse, poichè sento particolar contento favorisca i miei luoghi d'Acquasparta, e tardando alcuni giorni credo che potrò, sbrigato dalle cose di Roma, trasferirmi là con la famiglia, ove riceverei quella allegrezza che si pò dir maggiore, poterla vedere e servire. Ma quando ciò non mi sia concesso, sarà servita da' miei amici e ministri, et a veder li precipitii del Velino particolarmente, che mi ricordo V. S. pensava già osservare. Però m'avisi subito la risolutione et il tempo della sua partita. Con che ricordandomeli servitore di core, bacio a V. S. le mani.
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S. Dio Roma Ill Cesi Linc Bellosguardo Ill Ecc Sig Oss Acquasparta Roma Velino
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