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      Scrivo a V. S. Ecc.ma questo, per sfogare il mio giusto sdegno. La prego però tenerlo in sè, et valersene solo caso che esso Germini la molestasse con le solite instanze, invero improprie al suo merito, seben propriissime alla sua leggierezza, per non dire pazzia.
      Aspetto il S.r Zaccaria fra pochi giorni, con infinito mio giubilo(856). Et per fine a V. S. Ecc.ma baccio la mano.
     
      In Venetia, a 23 Giugno 1618.
      Di V. S. Ecc.maTutto suo
      G. F. Sag.
     
      Fuori: Al molto Ill.re S.r Hon.moL'Ecc.mo S.r Galileo Galilei.
      Firenze.
     
     
     
      1330.
     
      GIULIO GERINI a [GALILEO in Firenze].
      Pescia, 9 luglio 1618.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 46. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Col.mo
     
      Con molto mio gusto ho inteso il felice ritorno di V. S. Ecc.ma dalla Santa Casa di Loreto(857), et il benefizio che ha ricevuto dalla vista di varii e nuovi paesi per dove è passata, scrivendomi ritrovarsi in migliore stato di sanità che quand'ella si partì. E perchè già conosce per isperienza che l'andare un poco vagando per nuove arie conferisce assaissimo alla sua indisposizione di stomaco, l'essorto a seguire il suo pensiero di trattenersi tutta state per questi contorni, il che non li puole essere se non d'utile grandissimo; ma soprattutto la prego e supplico con ogni mio potere a non mancar in alcuna maniera di passar di qua, conforme a che ha già disegnato di fare e che mi promette per la sua, cosa da me estremamente desideratissima e gratissima, sì per conoscere un così grand'homo di presenza, quale fin qui m'è stato noto solamente per fama, sì anche per godere de' suoi amorevolissimi e dottissimi ragionamenti, dove li prometto da questi poggi diletto et agumento di sanità. Ben è vero ch'io desidererei sommamente che venisse in sua compagnia il molto R.do P. Don Be[nedetto](858), che così spererei che maggior gusto fosse per havere in andar veden[do] questi luoghi verdeggianti, sebene mio nipote sarà sempre prontissimo a servirla.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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