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      Faccia in gratia questa esperienza, nč offendi la dovuta autoritą ad un tanto auttore, che ne parlava fondatamente con la sperienza; le prometto che darą la vita a sč stessa et a' suoi amici ancora. Attendi alla sua sanitą, bevi poco per bever lungamente; si raccordi di esser galanthuomo, et che i galanthuomeni han bisogno di viver al men cent'anni per far lunga penitenza et aquistarsi il paradiso. Onde perchč anch'io professo, seben indegnamente, esser galanthuomo, la prego non mandar nč marzolini nč saladi, perchč veramente sono petra scandali et mi fan mangiar quel di pił doppo pasto con pregiuditio della sanitą. Mi contento privarmi volontariamente di alcuni gusti, per goder pił lungamente degl'altri.
      Quanto agli occhiali, io ne ricevo il solito piacere, sebene l'occupationi per venti mesi mi han fatto lasciarli da parte. In questo tempo nondimeno ho avvertito quello che per altre scrissi a V. S. Ecc.ma, cioč che aggionto alcun canone all'ultimo vetro, che lo copri dal lume, si vede molto pił chiaro et distinto. Nel veder con li corti le pitture, ho scoperto mirabil effetto, trovando che quelli che imitano il naturale, inganano l'occhio in modo che rappresentano il vivo maravigliosamente; et essendovi alcun lume od ombra affettata et superflua, se nel resto la pittura č buona, pare questo un neo o simili, postavi per accidente. In conclusione parmi che con questo occhiale s'accreschino parimente li diffetti et le perfettioni delle pitture. Ho osservato ancora che i riflessi del vetro concavo impediscono alcune volte la vista, et particolarmente in casa rimirandosi alcun quadro di pittura, quando il detto vetro č vicino a qualche finestra o altro lume, il quale eclissato o con mano o con capello od altro, si radoppia la vista.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





S. Ecc