Mentre dunque lei possa, non manchi alle volte farci avvisati dello stato suo, che ci sarà di particolare consolatione; e non potendo lei, ce lo faccia scrivere da altri.
Le nuove apparenze celesti del Trave e del cometa danno da dire e da speculare a molti, e particolarmente a chi più minutamente le va osservando, non vedendosi col telescopio crescer punto, o pochissimo più di quello che si vede con la semplice vista; onde mi fa credere che il detto cometa sia sopra tutti li pianeti, già che questo non si vede crescere in quella guisa che fanno Giove e Saturno. Sarà dunque da noi assai più di detti pianeti lontano. Ma n'aspettiamo con maggior raggione sentirne qualche cosa da V. S., che ci sarà a tutti gratissima. Con che per fine baciandole a nome del S.r Principe le mani, io fo l'istesso con ogni affetto maggiore.
Di Acquasparta, li 25 di Decembre 1618.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo et Vero
Franc. Stelluti.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo S. P.ron mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei L.o
Fiorenza.
1366*.
IPPOLITO ALDOBRANDINI a GALILEO in Firenze.
Parma, 5 gennaio 1629(923).
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 144. - Autografa la firma.
Ill.re Sig.re
Io faccio quella stima che devo del merito del Padre F. Bonaventura Cavalieri, et però, conforme anche al desiderio di V. S., non ho lasciato di darne testimonianze ripiene di molta lode; et come il soggetto riconosce da V. S. il suo avanzamento nella virtù, così spero io che raccorrà buon frutto dall'uffitii miei, che sono stati ornati dall'autorità del nome di V. S., alla quale prego che Dio benedetto conceda ogni maggior bene.
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