Tutti però aspettiamo di sentire ch'ella si risani affatto dalla sua indisposizione, sicome io credo ch'il medesimo S. D. Virginio deva in breve migliorare della sua, che per questo effetto due dì fa partì per Gaeta; e se io havrò queste due consolazioni nel medesimo tempo, non mi parrà poco aqquisto. Però restarò, continuamente pregando Iddio, et a V. S. per fine bacio le mani.
Roma, 19 Genn.o 1619.
Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo Galilei.
Aff.mo e Vero Ser.reGio. Batta. Rinuc.ni
1373*.
LEOPOLDO D'AUSTRIA a GALILEO in Firenze.
Saverna, 12 febbraio 1619.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 150. - Autografa la firma.
Charo Galilei,
Mentre che m'ho trovato passare qualche condolenza per la sua indispositione, fa un tempo, me ne aggravò d'oltre la prossima con intendere quella continuatione, la quale Nostro Signore per il publico bene degnissi rimediare, sì come desidero, acciò glielo dia di viver lungamente nella medesima stima che vi sia uguale al famoso et condegno merito vostro.
S'è stata a me più grata l'offerta d'informarme li discorsi della cometa passata, nel quale non lasciarò di communicarvi tutto quello che si scoprirà in questi contorni d'esso soggietto, desiderando acciò si possa per vostro mezzo disporre il Fra Benedetto Castelli di publicar alla mia informatione il suo giudicio sopra questa cometa. Fra tanto vi assicuro della mia continua benivolenza et gratia che vi porto, priegando Iddio che le benignamente conceda la intiera convalescenza et conservatione della sanità, quanta per vostra contentezza si desidera.
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