Intanto, se altra cosa ci viene fra le mane di queste bande che io stimi degna d'esserli mandata, non mancherò di farlo; e spero dalla cortesia sua che la scuserà volentieri questa mia giusta curiosità, se io piglio tanto ardire di darli la brigha di volermi scrivere le sopradette observatione.
Il S.re Ottavio, mio zio, mi ha comesso alcuni aghi per V. S. e me li racomanda caldamente, che è stato superfluo, chè mi era pure assai in raccomandatione ogni volta che sapevo che devevano servire per suo servitio o per persone da lei dependente: e glie n'ò mandati qualche pochi, che haverò caro sentire che sieno riusciti a suo gusto; pregandola di nuovo di volermi fare parte di qualche suo comando che mi giudicherà atto a servirla, et di conservarmi il titolo che ho preso di V. S. molto Ill.
Di Lione, alli 16 Febraio 1619.
Ser. Hum.mo e Cord.moRuberto Galilei.
Fuori: Al molto Ill. Sig.re mio Oss.
Il S.re Galileo Galilei.
Firenze.
1376*.
GALILEO a COSIMO II, Granduca di Toscana, [in Firenze].
[Firenze], febbraio 1619.
Arch. di Stato in Firenze. Filza 6a di Negozi ecc. dell'Auditore Lorenzo Usimbardi, car. 32. - Autografa.
Ser.mo Gran Duca,
Galileo del q. Vincenzio Galilei, humilissimo vassallo e servo di V. A. S., ritrovandosi un figliuolo, nominato Vincenzio, di età di anni 11 in circa, aqquistato di donna soluta, oggi morta, nè mai maritata, essendo egli parimente soluto, nè mai ammogliato, e desiderando che detto figliuolo resti sollevato e libero da i difetti de' suoi natali, ricorre alla benignità di V. A. S., humilmente supplicandola che voglia restar servita di legittimarlo con la sua regia mano, e renderlo capace di qualunque successione così del padre naturale come di qualsivoglia altro parente o strano, per testamento et ab intestato, tanto per disposizione di ragion comune e leggi imperiali, quanto delli statuti e leggi delli stati di V. A., come fosse nato legittimo e naturale in tutto e per tutto; et in oltre di potere usar l'arme e cognome della famiglia del padre, e godere i magistrati e onori che può godere il supplicante.
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