Già fece stampare la Sambuca Lincea(936) , et con queste si dovrà mandare di Roma a V. S.
Mi è poi dispiaciuto grandemente sentire nella sua quanto sia stata mal trattata dal male, et che ancora ne stava travagliata: però attenda pure ad haversi buona cura per conservare l'individuo, chè potrà poi, essendo sana, con più fermezza seguitare i suoi studii. E se il suo amico(937) havrà compito l'osservatione intorno alla cometa, mi sarà caro d'haverne una.
Il Sig.r Principe rescrive a V. S., havendo ricevuto ultimamente una sua dove gli dà conto della repentina morte del Sig. Ridolfi(938), che il Signore l'habbia in gloria. Veniamo a poco a poco mancando di numero; però è bene d'aggregarne degl'altri. Et V. S. intanto cerchi pure con ogni studio di recuperare la sanità, ch'io non mancherò pregarne il Signore, offerendomele anco prontissimo in ogni altra sua occorrenza. Et per fine le bacio le mani.
Di Acquasparta, li 22 di Febraro 1619.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo
Franc.o Stelluti L.o
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.ron mio Oss.moIl S.r Galileo Galilei L.o
Fiorenza.
1378**.
GIO. BATTISTA RINUCCINI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 2 marzo 1619.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 70. - Autografa.
Molto Ill.re e molto Ecc.te S.r mio Oss.mo
Scrissi la settimana passata che mio fratello avvisassi V. S. della favorevole spedizione che s'era hauta nel negozio delle monache di S. Matteo(939), ma non potei mandarne la lettera, perchè Mons.r Vulpio, segretario della Congregatione, è stato indisposto parecchi giorni.
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