Questo pittore è in qualche credito; egli però si stima un secondo Titiano, et si fa pagar le opere sue di gran lunga più del Cav.r Bassano, il quale in alcune costellationi è molto trattabile; ma hora si trova in grande imbarazzo per cagione della sua donna, per la quale è occorso in casa un fatto d'arme col S.r Gerolimo suo fratello. Si sono adoperati legni, sassi, pugnali, spade et arme d'aste, et sono intervenuti al conflitto servitori, massare, puttane, li giovani pittori, et anco certi della vicinanza: non ci son però state ferite. Si sono fatti tra loro commandamenti penali dell'Avogaria; volevano dar querelle et far cose grande; onde la passata settimana ho havuto fatica concluder tregua tra loro, nè vi è stato tempo da dipingere, et a fatica hoggi ho havuto la copia del mio rittrato molto fresca, che con qualche pericolo si potrà mandar con queste. La questione, per mio senso, è stata cagione che il fratello non ha voluto imitare perfettamente l'originale del Cavalier, il quale però mi ha promesso far la testa in rame, acciò V. S. l'habbia di sua mano, et, come egli dice, sommigliante a me.
Del Cavalier ho havuti due quadri in paragone, per mio giuditio molto belli et artificiosi. Sono ambedue rapresentanti notte(972), con chiari et oscuri che rendono molta vaghezza: li scuri non son dipinti, ma la pietra scoperta supplisce, onde non credo che ne sia dipinta o coperta da' colori una terza parte. L'artifitio è grande, nè può esser fatta quest'opera se non da maestro molto sicuro, perchè il paragone, lievemente tocco da' colori, non si lascia più nettare; et il Varottari, tutto che si stimi grandemente, mi ha confessato esser la fattura così diffìcile, che non ha manco voluto mettersi alla prova.
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