Galileo Galilei.
1395*.
GALILEO a [FEDERIGO BORROMEO in Milano].
Firenze, 29 giugno 1619.
Bibl. Ambrosiana in Milano. Cod. G Par. Inf. 229, car. 427a. - Autografa la firma.
Ill.mo e R.mo Sig.re e P.ron Col.mo
La cometa ultimamente veduta ha data occasione a molti di farci a torno discorsi, il quale effetto cagionò ella ancora in me, ancorchè tutto il tempo ch'ella si vidde, io restassi in letto ammalato: et in particolare col (sic) Sig.r Mario Guiducci, gentilhuomo di questa città e molto litterato, pensò honorarmi co 'l formarne un Discorso, e di poi in publica Accademia recitarlo et ultimamente darlo alle stampe. E perchè la benignità di V. S. Ill.ma e R.ma mi ha molte volte dato segno di gradire le cose mie, ancorchè di piccolissimo merito, non ho voluto mancare di mandargliene una copia, pigliando intanto occasione di ricordarmegli humilissimo servitore, siccome fo baciandogli reverentemente la veste e pregandogli dal Signore Dio il colmo di felicità.
Di Firenze, li 29 di Giugno 1619.
Di V. S. Ill.ma e R.maDevot.mo e Oblig.mo Ser.re
Galileo Galilei
1396.
MAFFEO BARBERINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 6 luglio 1619.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 152. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
Molto Ill. S.re
Con la lettera di V. S. delli 29 del passato(983) non è altrimente capitato a me il Discorso nuovamente dato in luce intorno all'apparitione dell'ultima cometa; e per ogni diligenza usata, sì alla posta come al procaccio, non s'è trovato. Io lo vedrò molto volentieri, se le piacerà di supplire al mancamento per sinistro ricapito, o altro accidente, con la sua cortesia; la quale si duplicherà in me con tanto più stretto vincolo, quanto maggiore stima faccio delle cose di lei, la quale ringratio et me le offero cordialmente, pregandole qualunque bene.
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