Il S.r D. Virginio è stato costretto dalli suoi catarri a deporre gli studi per questo inverno; e se bene a lui è impossibile il privarnelo totalmente, con tutto ciò si è poi lasciato persuadere a non impiegarsi in fatiche particolari.
Io, trovandomi a Mola questa invernata nelle rovine dell'antica villa Ciceroniana, ho risvegliato un poco lo spirito latino, et ho fatto lunga compositione in prosa, intorno alla quale voglio lavorare al presente per poter poi ritornare alle muse Italiane. Urania mi piacerebbe oltre modo: ma io non ho cervello da imparar molto da me, e l'haver sentito discorrer lei mi ha totalmente levato il gusto di parlar con altri di queste materie. Io non penso per hora venirmene a Firenze, ma V. S. facciami gratia che le lettere et i comandamenti suoi vengano a trovarmi a Roma, donde le fo humilissima reverenza questo dì 12 di Luglio 1619.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Devot.mo et Obblig.mo Ser.reG. Ciampoli.
1400*.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 12 luglio 1619.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 89. - Autografa.
Molto Ill.re S.r Ecc.mo
Ho ricevuto il bellissimo quadro inviatomi da V. S. Ecc.ma col mezo del S.r Ressidente, et sicome per la relatione havuta dalle sue lettere io stavo con grande aspettatione attendendolo, così, vedutolo, ha pienamente corrisposto al concetto formato di lui, et tutti questi antiquarii l'hanno essaltato pel più bello di quanti n'habbino veduti. Onde quanta sia la mia obligatione verso V. S. Ecc.ma, lascio che ella stessa lo comprendi, senza che mi estendi in parole.
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