Ne la ringratio di cuore, et aspettando che mi si presenti occasione di ricompensare i suoi virtuosissimi doni con effetti di prontissima volontà verso gl'interessi di V. S., con tutto l'animo me le raccomando e le prego da Dio benedetto ogni vero bene.
Di Mod.a li 27 di Luglio 1619.
S.or Galileo Galilei.
Al piacer di V. S.
Il Card.e d'Este.
Fuori: All'Ill.re Sig.reIl Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
1406*.
FEDERICO CESI a GALILEO in Firenze.
Acquasparta, 28 luglio 1619.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 66. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio Oss.mo
Questa mia assenza da Roma mi concede in vero non poco di quiete e di libertà nelle contemplationi; ma perchè non sol haversi gusto compito, mi toglie gran parte della dolcezza delle tanto utili et a me care conversationi, et anco dal'haver spesso e presto nova di chi desidero e particolarmente di V. S. Hebbi finalmente la sua gratissima, e poi le copie del Discorso formato dal S.r Guiducci dalli pensieri e ragionamenti di V. S., quale leggerò e goderò più volte, come cosa che vien dalla dottrina sua, da me sempre ammirata. L'istesso farà qui meco il S.r Stelluti, et in Roma e Napoli li altri S.ri compagni, conforme lei m'avisa si distribuisca.
Quanto alli miei studii, vado sollecitando il compimento d'alcune mie fatighe, che poi dovranno subito correre a V. S.; e, Dio gratia, me la passo con buona sanità, insieme con tutta la famiglia, alla quale è accresciuta un'altra figlia femina, natami alli 20 del presente.
Mi è di molta sollevatione la compagnia del S.r Stelluti nostro e mi sarà di ristoro e consolatione grande l'intender spesso nuove di V. S. e che mi commandi.
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