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      Per ferire e bucar la carne, non è necessario che 'l coltello sia più di acciaio che di rame, di pietra, d'osso o di rovere; basta che sia acuto e tagliente: e così, che i minimi ne i quali si dissolve la cera sieno di sostanza diversi da quelli ne' quali si dissolve 'l ferro, poco importa per generare in noi il caldo, pur che amendui si dissolvino in parti sottilissime, acute e mobili, cioè atte a penetrar per i nostri pori.
     
      Io non mancherò di dire d'havere sempre stimato che la sensatione del caldo e del freddo si faccia, perchè per esso gli spirti animali, immediato stromento di qualonche sensatione, a guisa di tutti gli altri corpi fluidi si rarefacciano o condensino; e che dal fregamento di due corpi si generi caldo, perchè due corpi insieme arrotati assotiglino in modo l'aria che è fra loro, che la facciano più esposta all'ingiurie del calor celeste, il quale è in qualunche parte dell'universo et a cui tutti gli altri corpi, e l'aria stessa, per haver qualche densità, fa resistenza tale che non ne può ricevere notabile nocumento. Quindi ne nasce che due vetri o due diamanti, per istropicciarsi fra loro, non si riscaldano, perchè comprendono troppo poca aria. So che V. S. già haverà considerato che due corpi duri non si toccano per lo più fuorichè per ponti: perchè se si vuol dire che due superficie di due corpi duri si toccano continuatamente, io dico o che una di loro è piana, o no; se il primo, non si possono toccare che l'altra non sia anche perfettamente piana; se il secondo, o che una è convessa, o no: se niuna di loro è convessa, è cosa chiara che due superficie concave non si possono toccare insieme; ma se una è convessa e l'altra è parimente convessa, non si possono toccare fuorichè in un punto: in modo tale che è forza che di queste due superficie una sia concava, l'altra convessa.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687