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      La cometa non solo non ha la coda per dirito fra noi et il sole, ma nè anche essa, se non è per accidente, è fra noi et il sole; non può adonque esser formata in cotal modo, come è la sudetta striscia nel mare.
      Mi piacerebbe fuor di misura la sottile consideratione, cominciata a fog. 36(1012), del moto della cometa all'in su per linea retta, se non mi desse noia la dubitatione fattale contra a fog. 44(1013), che doverebbe sempre caminare verso il nostro zenit, la quale poi non si scioglie; oltre che non so vedere come si possa salvare il tanto gran moto da lei fatto; posciachè l'arco AE della figura a fog. 41(1014) overo è piccolo, o molto grande; se piccolo, la cometa nel ponto S doveva esser molto presso alla terra, e perciò molto vicino a noi, e perciò la cometa si doveva molto diminuire inalzandosi, più di quel che pareva che facesse; se l'arco AE all'incontro è molto grande, è gran cosa che la cometa habbia potuto inalzarsi tanto, che l'angolo FAS sia mai potuto esser tanto grande quanto è quello dell'arco che apparentemente ha fatto la cometa. Io non so vedere che difficoltà sia in dire che la cometa è un corpo generato di quell'istessa materia che i pianeti, ma non così ben conglutinata insieme, e perciò facile a dissolversi; nè so vedere che difficoltà possa essere che Chi produsse quelli nel principio del mondo, perchè così Li piacque, non possa andar producendo dell'altri, ora di maggior durata, come la stella che è nel petto del Cigno, hora di minore, quali sono le comete, le quali si vadano dissolvendo perchè, per esser la materia loro men soda, sia loro fatta maggior resistenza dall'ambiente.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





Cigno