Aff.mo per ser.la sempreFed.co Cesi Linc.o P.
1420*.
GIOVANFRANCESCO SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 21 settembre 1619.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 91. - Autografa.
Molto Ill.re S.r Ecc.mo
Io sono mezo disperato con questo Varottari. Egli mi dà intenzione di partire per costà di settimana; ma portando il tempo inanti nelle copie, non credo parti manco all'ultimo di questo mese. È vero che il S.r Contarini è stato fuori: ma se havesse voluto, haverebbe già molto fatto il servitio. Ha però dato principio; ma convenendo andar a dipinger a Cà Contarina, l'opera va in lungo(1046).
Volevo mandar a V. S. Ecc.ma quelle bagatelle che le scrissi, che sono alcuni pezzi di pitture sopra cartoni, fatti dal Bassano sì naturali che ingannano; ma il Varotari m'ha fatta sì grande instanza di portarli egli stesso, che non ho voluto scontentarlo.
Circa il P. V., di che ella mi scrive, ho già parlato con diversi; ma l'esser forastiero, et non potersi per l'assensa sua dimostrare a chi n'ha bisogno, impedisce il negotio. Qui n'abbian in casa uno di non molta nostra sodisfattione. Io non so a che si rissolverà mio fratello. In ogni caso mi sarà caro haver particolar informatione delle pretensioni et della suficienza sua.
Le raccordo il nostro credito col Gelmini, al quale quando V. S. Ecc.ma comandi, si condonnerà qualche settimana et mese; ma ben la prego fare che non porti il tempo molto alla lunga.
Non rispondo circa il ritratto, la copia del Bronzino et le pietre, perchè vedo che ha bisogno più di freno che di sprone, et vanno accrescendo in modo i miei debbiti con lei, che temo cader falito.
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