Ho cercato di sapere, perchè non si potrebbe imaginare quanto con questa aspettativa la curiosità mi trasporti.
Ho scritto queste ciance troppo longhe, desiderando più presto mortificarmi con lei in questo modo, che passar pericolo d'ingrato o scordevole o negligente affatto. Io poi dal S.r Marcello Sacchetti ho relatione del perfettissimo giuditio et ingegno del S.r Mario Guiducci; e facendone argomento e fede il nome che tiene in questa opera delle comete, e dicendomi V. S. che riconosca da lui la miglior parte, veramente sarà sogetto meritevolissimo di questa perpetua gloria e d'ogni altra. Non sarò più longo e mi perdoni: e N. S. la feliciti a pieno e conceda, fra l'altre gratie, perfettissima sanità, ancora per molti interessi nostri.
Di Canemorto, li 24 di 7bre 1619.
Di V. S. molto Ill.
Aff.mo per ser.la di core sempreCarlo March.se Muti Lyn.
Fuori, d'altra mano: Al molt'Ill.re Sig.r Oss.moIl S.r Galileo Galilei.
Fiorenze.
1422.
MICHELANGELO GALILEI a GALILEO in Firenze.
Monaco, 10 ottobre 1619.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 90. - Autografa.
Car.mo et Honor.do S.r Fratello,
La vostra carissima, scrittami del 7 di Settembre, mi è capitata 6 giorni dopo l'ultima vostra del 16 del detto: et ne la prima mi discorrete più a lungo che ne l'altra, circa il publicare il mio libro; e se bene il vostro parere m'abbia confortato poco, con tutto questo confesso che mi dite la verità: ma da poi che la spesa è fatta, bisogna procedere più innanzi, e procurare di rifarsi; et se non avanzassi altro che far conoscere al mondo che so qual cosetta, non m'à da parer poco.
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