97. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.re e P.ron mio Col.o
Dalla ultima lettera che V. S. mi scrive, veggo ch'ella non può indursi a credere che il P. Grassi sia l'autore della Libra Astronomica; ma io torno a confermarle di nuovo che S. R. e li Padri Giesuiti vogliono che si sappia esser opera loro, e sono tanto lontani dal giuditio che ella ne fa, che se ne gloriano come di trionfo. Il P. Grassi tratta di V. S. con molto più riserbo che non fanno molti altri Padri, a' quali è fatto molto familiare il vocabolo di annihilare; ma la verità è, che dal P. Grassi non ho mai sentito uscir simil voce; anzi egli tratta tanto modestamente nel parlare, che tanto più mi fa stupire nell'haver fatto la sua scrittura tanto gloriosa e con tanti scherzi mordaci. La risposta di V. S. si aspetta con gran desiderio, sapendosi hora mai universalmente che dalla mano sua non escono se non gioie pretiose, che sono incognite a gl'altri; e son certo che quanto più sarà copiosa di nuove conclusioni, tanto maggior maraviglia recherà, la quale sarà sempre accompagnata da quelle armi invincibili che sogliono essere nelli suoi discorsi.
Il S.r D. Virginio(1061) si ricorda servitore a V. S. et è partialissimo suo più che mai, e tra persone grandi ne fa quella testimonianza che le pare di dovere. Il S.r March.e Muti(1062) la ringratia della memoria che ne conserva. Io non veggo l'hora di veder la risposta ch'ella dà intentione di fare, perchè sono certo che l'annihilare certe opinioni per universale inconsiderat[amente] talora ricevute con applauso, suole essere opera consueta delli suoi ragionamenti.
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