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      Per tanto ho voluto affatigar V. S., acciò mi favorisca avisarme del suo giuditio.
      Io son restato tanto sodisfatto del Discorso delle Comete fatto dal(1063) Sig.r Figliucci(1064), che non posso satiarmi di lodarlo et predicarlo: et veramente è degno sugetto di cotesta Ill.ma Accademia, la quale è stata sempre ripiena di mirabili e supremi ingegni; et mi son confirmato nella opinione che ho sempre tenuta, et che anche scrissi del sei cento et tredici(1065), et inviai, si ben mi ricordo, a V. S. Eccl.ma, quale hora si dà alla stampa con tre altri miei libri De immortalitate animorum ex sententia Aristotelis(1066) et altri opusculi di filosofia, che le comete non siano esalationi accese, ma refrattioni de lumi del sole fatte da vapori o da parte alcuna più densa del cielo: e benchè li Reverendi Padri Censori et Aristarchi di tutto l'universo habbino sentito aspramente la forza delle vivacissime ragioni, et habino procurato qui con argumenti di parole tirare a sè molta turba, tutta volta non hanno possuto a tutti persuadere, perchè la forza della verità è troppo grande. Et perchè intendo che V. S. Eccl.ma ha scritto ultimamente un trattato delle comete(1067), il quale non troppo si vede in Roma, con tutto che habbi usata molta diligenza di haverlo; per tanto ho voluto supplicarla, come fo con questa, si degni farmene gratia di uno, et inviarmelo per via dell'Eccl.mo Sig.r Ambasciatore o altra commodità sicura, come meglio parerà alla cortesia di V. S. Eccl.ma, et potrà indirizzarla colla mia soprascritta al bidello del nostro Studio della Sapienza.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XII. Carteggio 1614-1619
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 687

   





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