1434*.
ANTONIO SANTINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 10 gennaio 1620.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 155. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r
Hormai sarà tanta la mia contumacia, che non si potrà scusare. Ben io so questo, che il silentio non mi ha fatto punto diminuire la reverenza e l'affetto tanto antico verso di V. S. Ecc.ma; et io dovrei, per informarla di qualcosa a mia discolpa, esser prolisso in scriverle: ma perchè non sarà con frutto ma con noia sua, me la passo con augurarle il bon Capo d'anno e un felice successo di molti seguenti.
Per alcuni affari questo anno io l'ho consumato quasi tutto fuori di Roma, et al ritorno ho sentito tra' letterati andar a torno una controversia di studio tra il S.r Mario Guiducci, et sotto suo nome di V. S., et il P. Horatio Grassi, lettore nel Collegio Romano. A dir la verità, io ho dato una corsa al libro, ma non con quell'agio che ricerca l'opera, e questo per mie occupationi più che ordinarie. Credo che non cesserà la curiosità quivi, ma che vi sia il campo libero in molte cose di mostrar allo studioso il frutto di molte fatiche; e se bene haverei gran voglia di alcune altre sue inventioni, in materia del moto e di altre dottrine, vederle in luce, aspetto mi faccia gratia dirmi in che lascierà vedere l'utilità del suo esquisito valore, e se in qualche modo del Sistema(2) ne goderà la futura età. Le raccordo che il tempo non solo passa, ma ne porta seco; et il rimedio di questa fragilità è il lasciarsi da insigni ingegni insigni opere.
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