Verum est quod figura ipsarum cum stella praecipua sex ab hinc annis videtur hac forma [vedi figura 1435.gif], nec umquam adhuc alterata est(4). Et hoc illud est, quod circa propositum dicere possum. Vale.
Florentiae, die undecima Ianuarii MDCXX.
1436*.
GIOVANNI FABER a [GALILEO in Firenze].
Roma, 18 gennaio 1620.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 85. - Autografa.
Molt'Ill. Sig. mio et Padron Oss.mo
Il Sig.r Prencipe nostro mi ha mandato da Aquasparta il presente plichetto per V. S., per vedere se io fossi più fortunato a capitare le sue lettere, poichè dubita che di tante che ha scritto a V. S., lei non habbia havuto nissuna.
II Sig.r Marchese Muti(5), che baccia le mani a V. S., et l'altri Sig.ri compagni stanno con desiderio a vedere che V. S. otturi la bocca a qualche sboccato et inimico della vera et real philosophia et sane discipline mathematiche, et fa mistiere che si abbassi l'orgoglio istis minorum gentium mathematicis, qui magnorum ingeniorum obtrectationibus sperant se etiam magnos fieri. Supplico ancora a V. S. voglia far consegnare in mano propria questa rinchiusa, poichè il Sig.r Philippo(6), pittore di S. Altezza Ser.ma, ha per le mani una curiosa operetta delle mie Anatomie di diversi animali(7), che io vorrei esso mandasse in luce presto, come mi ha promesso, et V. S. per gratia sua potrebbe a ciò essortarlo.
Il Sig.r Don Virginio nostro(8), come V. S. di certo saperà(9), si trova a Nettuno, et per gratia di Dio con assai miglior sanità. Per fine a V. S. con ogni divoto affetto di cuore baccio le mani, et le prego felicissimo principio d'anno.
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