LORENZO PIGNORIA a [GALILEO in Firenze].
Padova, 27 marzo 1620.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 113. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.mo
Dio perdoni a V. S. che m'ha fatto usare sì mala creanza, di metter mano nelle cose del S.r Picchena(68). Di gratia, ch'io sia scusato et che mi sia perdonato, ch'altramente io non ne starei mai con la conscienza sicura.
Non ho risposto alla lettera di V. S., impedito da febre et catarro, che m'hanno afflitto sopra modo. Hora, per gratia d'Iddio, sto meglio, et risponderò con più commodo. Mons.r Gualdo scrive ancor esso, et la sua lettera viene con questa mia, che non so come non arrossirà comparendo costì et pensando al mancamento fatto. Bacio le mani a V. S., et le desidero compita prosperità.
Di Pad.a, il dì 27 M.zo 1620.
Di V. S. molt'Ill.re et Ecc.maSer.re Aff.mo
Lor. Pignoria.
1455*.
ANTONIO SANTINI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 3 aprile 1620.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 156. - Autografa.
Molt'Ill.re et Ecc.mo S.or Col.mo
Alla sua cortesissima lettera di molte settimane sono ho tardato a far resposta, massime per non occuparla con pregiuditio di faccende più utili; ma perchè ora con certo negotio uno de' Padri nostri, per servitio della religione, viene mandato costà, saria culpabile il mio silentio e dimorar più a farli reverenza. Aspetto che sia compito quel trattato che componeva in resposta a Lottario Sarzio, il che vedrò volentieri; ma più desiderarei veder spiegato le sue inventioni nelle cose filosofiche, e che il tempo non impedisse il manifestarle al mondo.
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