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      Francesco, Bernardo, Marco, Alvise et Stefano. Se farà Dio benedetto che si accostino a' costumi di cui portano in fronte la memoria, ne loderemo la Sua Divina Maestà.
      Io so che il S.r Gio. Francesco teneva qualche negotio di V. S. molto Ill.re per le mani; se alcuna cosa ci è, o manca, onde io possa supplire, io la prego efficacemente concedermi il contento di poterla servire: et se nelle cose di lui alcuna ce ne fusse di gusto suo, in gratia me ne faccia cenno, chè maggior favore non potrò ricevere che sia goduta da lei.
      Mi mostrò egli, poco innanzi la sua morte, alcune lettere di V. S. molto Ill.re in proposito del credito mio con M.r Camillo Germini. Io ne scrivo una parola anco al S.r Residente: se esser può, io lo prego a farmi recuperar il danaro dovutomi da lui, che tutto riconoscerò sì come grande benefitio ottenuto dalla sola amorevolezza et gentilezza di lei. Con che fine a V. S. Ill.ma bacio affettuosamente la mano.
     
      In Venetia, a 14 Aprile 1620.
      Di V. S. molto Ill.reS.r Galileo.
      S. Aff.moZacc.a Sagredo.
     
      Fuori: Al molto Ill.re S.r mio Oss.moL'Ecc.mo S.r Galileo Galilei.
      Fiorenza.
     
     
     
      1458**.
     
      CARLO MUTI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 18 aprile 1620.
     
      Autografoteca Morrison in Londra. - Autografa la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re Sig.r Oss.mo
     
      Se dalla scarsezza dello scrivere dovesse altri fare argomento dell'affetto, potrebbe per avventura V. S. dubitar della mia volontà: ma ella sa che amore appoggiato all'altrui merito non ha mestiero, per sostenersi, di somiglianti lusinghe; e dove anche è già conosciuto l'animo, indarno è il testimonio delle parole.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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