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      Acquasparta, 18 maggio 1620.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 116-117. - Autografa.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo S.re e P.ron mio Col.o
     
      Mi trovo da quindici giorni in qua, col S.r D. Virginio, in Acquasparta dal S.r Princ. Cesi; conversatione degna di esser invidiata da V. S. altrettanto, con quanto cordiale affetto è qui continuamente desiderata la sua. Siamo tre suoi nemici, unitamente congiurati contro la persona sua; ella s'immagini che satire si facciano ne i ragionamenti nostri contro i meriti di lei, sì poco conosciuti e reveriti da noi, come credo ch'ella si persuada. Il S.r Principe ci ha dato nuove di lei, congiunte con qualche speranza di dover presto vederla a Roma per passare a Napoli. Io penso che forse vederò lei prima in Firenze; ma perchè questa mia venuta non è anco tanto certa che sia irrevocabile, le dirò in lettere quanto a questo quel che allhora le potrò dire in voce.
      Stimiamo circa al negotio di V. S. ottima congiuntura quella del S.r Card. Borgia; perchè il S.r D. Virginio, che è trattato da lui come parente, gli è anco in grande stima per il proprio merito; et appresso al S.r Cardinale è uno Auditore favoritissimo, gentilhuomo d'ingegno eminente, amico intrinseco del S.r D. Virginio e mio, che mille volte ci ha sentito ragionar di lei, et anco prima l'ammirava come singolare splendore di lettere nell'Europa. Avviso il tutto a V. S., acciò ella sia informata di quel che passa e se ne vaglia con ogni sicurtà, assicurandola che nel S.r D. Virginio ella può confidare quanto in me proprio, chè non troverà in esso minor prontezza di servirla.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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