V. E., la quale mi favorì ed onorò di legger la prima scrittura, mi faccia gratia di dare una vista anche a questa, e per sua gentilezza mi scusi se sono stato troppo risentito, perchè in vero io non ho potuto non dimostrare di aver conosciuto e sentito il torto che m'è stato fatto senza ragione da quel buon Sig.re Grasso. Mi ricordo a V. E. servidore devotissimo; con che, facendole umilmente riverenza, le prego dal Signore(87) Iddio ogni maggior grandezza e prosperità.
Di Firenze, 19 Giugno 1620.
1471.
MARIO GUIDUCCI a TARQUINIO GALLUZZI [in Roma].
Firenze, 20 giugno 1620.
Cfr. Vol. VI, pag. 183-196 [Edizione Nazionale].
1472*.
ZACCARIA SAGREDO a GALILEO in Firenze.
Venezia, 1o luglio 1620.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVIII, n.° 97. - Autografa la sottoscrizione.
Molt'Ill.re Sig.r mio Oss.mo
Mi par di scorgere difficile pur troppo il negotio col Germini(88). Io non hebbi mai intenzione che V. S. molto Ill.re dovesse soggiacere a nissun danno, et intanto le mandai in copia(89) il capitolo contenuto in lettere di esso Germini, in quanto, poca fede stimando dover prestare alle parole di lui, volli conferire con V. S. molto Ill.re il tutto, acciò meglio si avvedesse della costui indiscretezza et presuntione. Scriverò al S.r Residente che si contenti usare il rigore della giustitia, et poi non me ne prenderò altro pensiero.
In quanto al conto(90), io le ho mandato quello che ritrovo et si può vedere sopra alcuni memoriali del fu Sig.r Gio. Francesco. Ma in tutto mi rimetto a lei, non volendo che la sua compita intiera sodisfattione.
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