Con che fine a V. S. molto Ill.re bacio la mano affettuosamente.
In Venetia, a 25 Luglio 1620.
Di V. S. molto Ill.reEcc. Galileo.
S.r Aff.moZacc.a Sagredo.
Fuori: Al molt'Ill.re Sig.r mio Oss.moL'Ecc.mo S.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
Colombon.° 1
Occan.° 1
Cedrin.° 2
Gallo di montagnan.° 1
Zucchetta d'acqua cosa (sic)
n.° 1
Sparesi mazzon.° 1
Formagin.° 3
Aneran.° 1
Libron.° 1
Paesetti diversin.° 5
Piato d'ostreghen.° 1
Venere d'un Romano
n.° 1
Detto d'hortolanin.° 1
Quadretto di pietra natural, che mostra una città
n.° 1
Detto di tartufolen.° 1
Zuccaron.° 1
S.t'Andrea, venuto da Roma
n.° 1
Artichiochin.° 1
Quadri d'uccellin.° 5
Lavezo rotton.° 1
Tutte le cose sopradette sono di picciol volume, et si possono mandare in ogni luogo.
Pignatta rottan.° 1
Pann.° 1
In calce, di mano di GALILEO, si legge:
rihaver il prestato con troppa usura.
1476.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 2 agosto 1620.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 127-128. - Autografa,
Molto Ill.re S.re e P.ron mio Col.o
Ho letto al S.r D. Virginio la lettera di V. S., e le rendo infinite gratie in nome suo dell'honore che ella dispone di farli. Quanto al consiglio ch'ella ci chiede, noi per ogni rispetto ci asterremmo dall'obbedirla, deferendo con la debita osservanza a tutto quel che sovverrà a lei proprio, i pensieri della quale sono leggi al nostro intelletto: però, perchè ella ci fa tanta instanza, come a persone che ci troviamo in fatto et informate de gl'humori presenti, non ci ritiriamo dal servirla, rimettendo alla sua prudenza il farne quel capitale che le parrà.
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