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      Fui da esso S.r Cardinale doi giorni fa, inanzi la riceuta però della sua, co 'l quale mi tratteni più d'un'hora e meza, quale mi mostrò diversi occhiali, uno in particolare longo 8 braccia, quale esso stima che sia il meglio che si trovi. Non hebbi per all'hora commodità di comprendere quanto aggrandisca gl'oggetti, per esser cattivo tempo; ma lui dice che con quello vede il corpo delle stelle, co 'l quale modo di dire parmi che voglia inferire che le vega grandi come forsi viene da quel di V. S. aggrandito Giove o più; il che s'è vero, è cosa, par a me, d'importanza. Ha per opinione che gl'occhiali non aggrandischino ugualmente gl'oggetti lontani come i vicini, fondato sopra l'apparire le stelle fisse di minor grandezza viste con l'occhiale, che senza; ma mi conviene andare con riguardo a farli intendere la verità, perchè non posso per altra via mostrarliela che di sensata esperienza, perchè non credo che habbi cognitione de' fondamenti matematici etc.
      Desidero di sapere per cortesia da V. S., che modo ella tiene per assicurarsi più che a discrettione delle distanze dei Pianeti Medicei fra loro e Giove, e de' periodi de' loro moti più scrupolosi che mette nel trattato delle cose che stano su l'aqua etc., che mi sarà cosa molto grata.
      Quanto alla informatione che ricerca da me del Sig.r Ludovico Sett'ale, dicoli ch'egli è de' primi medici di questa città, molto stimato, lettore di filosofia morale nelle scuole Canobiane, molto nobile, perchè di sua casata vi sono stati Arcivescovi di Milano Santi.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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