Nepote(119) di N. S. Cerco di servire con diligenza; ma quanto a i discorsi et alla conversatione, fino a qui S. S.ria Ill.ma sta sì fattamente assediato da tanti e sì gravi negotii, che a pena ha tempo di cibarsi. Pure fra qualche giorno questi continui e sì numerosi assedii doverebbero far pausa. Premerò oltre modo di penetrare il gusto in materia di scienze, e ne avviserò V. S., della quale col S.r Pr. Cesi, col S.r Fabri e col S.re Stelluti, in camera del S.r D. Virginio, si narrano continuamente le glorie e si reverisce la virtù: nella quale armonia io pretendo in ogni luogo che il mio devotissimo affetto deva farmi toccar sempre la parte principale. E baciandole affettuosamente la mano, le prego da Dio sanità e lunghezza di vita.
Di Roma, il dì 20 di Marzo 1621.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo Galilei. Fir.
Dev.mo et Obblig.mo Ser.reGio. Ciampoli.
1493*.
GIO. BATTISTA RINUCCINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 27 marzo 1621.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXVII, n.° 40. - Autografa.
Molto Ill.re S.r e P.ron Oss.mo
Io stimo maggiormente la grazia che mi ha fatta N. S.(120) per haverne hauto da V. S. così cortese rallegramento, poichè in effetto alla gran riverenza ch'io porto al suo valore non corrispondeva fin qui la scarsezza delle nostre lettere. Io mi trovo con questo augumento d'honore nel principio felicissimo di questo pontificato, nel quale, se non altro, s'è fatto publica professione di voler tirar avanti persone solamente meritevoli; et io assicuro V. S. che quanto alle lettere non popolari siamo migliorati in estremo, conietturando io quello che sia per essere nella geometria e scienze più sode da quello che apparisce fin qui nelle lettere d'humanità, che ancor loro nel pontificato passato erano ridotte a termine che appena potevano passare per una buffoneria.
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