E qui, pregandogli dal S. Dio il colmo di felicità, humilmente gli bacio la veste.
Di Firenze, li 16 d'Aprile 1621.
Dell'A. V. S.maHumiliss.mo e Devot.mo Servo
Galileo Galilei.
1495.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Firenze.
Milano, 28 aprile 1621.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 99. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r
Scrissi(126) a V. S. già un pezzo fa, pregandola che al passar dell'Ill.mo Card.le Borromeo per Firenze mi favorisse di raccomandarmeli. Stavo aspettando qualche nuova di questo e di non so che richiestoli, ma sin hora non ho visto niente. Posso ben giudicare che V. S. m'habbi favorito com'io desideravo, poichè havendo io visitato detto Ill.mo, l'ho trovato più dell'altre volte benigno e cortese verso di me: perciò in contracambio non ho mancato di esaltare la rara dottrina et eccellente ingegno di V. S., non solo appresso del detto Ill.mo, ma d'altri ancora che attendono alla proffessione, fra' quali vi è un tale Sig.r Curtio Casato, che dice haver visto V. S. quando legeva in Padoa, tutto affettionato alla sua dottrina e forsi il più intelligente che sia in Milano, il fratello(127) del Sig.r Proveditore dell'Arsenale in Pisa, quale hora attende a ridurre in più esatta forma la tavola dei logaritmi de' seni publicata dal Nepero(128) (della quale desidero molto d'intendere il giuditio di V. S.), et altri ancora che v'attendono ex proffesso.
Credo poi che V. S. harà esperimentato con quanta destrezza bisogni che io proceda co 'l detto Ill.mo dai discorsi fatti insieme; circa del quale non dirò altro, se non che essendo impiegato in qualche cosa (sì come spero) sarò sempre difensore della sua dottrina, per affetto sì, ma anco per zelo della verità. Fra tanto prego V. S. a volermi favorire di qualche sua lettera, ricordandosi ch'io li vivo affetionatissimo e desideroso d'impiegarmi in cosa che gli sii grata: con che fine me gli offero di tutto cuore.
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