Di Mil.o, alli 28 Apr. 1621.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.re di cuore
F. Bonav.ra Cavallieri da Mil.o
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.moSig.r Galileo Galilei, primo Fil.o e Mat.co di S. A. S.
Firenze.
1496.
GIOVANNI FABER a [GALILEO in Firenze].
Roma, 1° maggio 1621.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 101-102. - Autografa.
Molto Ill. Sig.re Padron mio Oss.mo
Già deve sapere V. S. che il Sig.r Prencipe nostro da 3 mesi in qua si ritrova a Roma, al quale parve, come anche al Sig.r Don Virginio Cesarini, Marchese Muti et altri Sig.ri Lyncei, qui presenti, d'aggregare qualchuno alla nostra Accademia. Furono dunque, in un Colloquio fatto avanti il Sig.r Don Virginio(129), nominati diversi soggetti, et a me fu dato l'ordine di scrivere a V. S., acciochè lei ancora col suo calculo approvasse almanco una parte di quelli che gli pareranno più idonei, rescrivendo o al Sig.r Prencipe o a me. Et fuorono questi:
Il Sig.r Achillino(130), lettore publico di Ferrara nella legge et hora presente alla Corte di Roma, et, come m'imagino, noto a V. S.;
Il Sig.r Verclay(131), gentilhuomo Scozese, pur a Roma, et tenuto per un di primi della lingua latina;
Mosur Dupares(132), gentilhuomo Franzese, in Francia, pur di belle lettere, il quale per lettere corrisponde con molti huomini dotti;
Il Sig.r Cavallier Del Pozzo(133), qui in Roma, che credo V. S. conosca benissimo;
Un tal Sig.r Villani(134), qui a Roma, buon poeta latino et volgare, et perito della lingua greca ancora;
Il Sig.r Mario Guiducci, del cui valore non dirò altro, che già è noto a V. S.;
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