Conforme al debito mio, do nova a V. S.(142) Eccl.ma come son arrivato a Verona con buona salute, et ho trovato in effetto quello ella m'ha designato. La città mi par bella, et l'aria buona; il monasterio è di molta comodità, onde con più tempo e tranquillità potrò seguitare li soliti studii delle mattematiche, per li quali vengo a viver tanto obligato a V. S. Eccl.ma, che non credo poter mai tanto rendermi debitamente grato, quanto sono tenuto. Quando m'honorerà di(143) suoi comandi, farò quello saprò e potrò mai.
Qui si tiene assolutamente che non sarà guerra in Italia. Altro di particolare non è di nuovo, solo che il Prencipe(144) di Modena(145), che serviva la Republica, è andato a star a Modena. Non ho potuto trovar quel Sig.re medico che V. S. Eccl.ma mi diede in poliza, havendola smarita tra alcuni libri: però la prego di nuovo replicarmi il nome et escusarmi del mio darli incomodo. E qui, pregandola della sua gratia e suoi comandamenti, offero tutto me stesso.
Di Verona, li 13 Giugno 1621.
Di V. S. Ill.e et Eccl.maIll.o et Eccl.mo Sig.re Gallileo.
Aff.mo Ser.eD. Angelo Ven.o Rota.
Fuori: All'Ill.e et Eccl.mo Sig.rGallileo Gallilei, Pad.n mio Col.mo
fuora di Portone di Annalena, a quello botegaio.
Fiorenza.
1500**.
TIBERIO SPINOLA a [GALILEO in Firenze].
Anversa, 15 giugno 1621.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 105-107. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r mio Osser.mo
Ricevei la gratissima di V. S. de' 20 di Marzo, è un pezzo; per la quale vidi la sua generosa cortesia verso di me, ringratiandola molto delli favori et carezze che per detta mi fa.
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