Io gli ne faccio l'apertura, che con ogni sorte di puntualità lo farò sempre che ne habbia gusto et contento, senza una minima sorte di cerimonia; chè io desidero che fra V. S. et me vi sia una familiar domestichezza, senza nessuna sorte di ambitione. Et perchè la mi honora di scriver nelle sue lettere titolo d'Ill.mo, la si contenti di trattare nell'istesso modo come faccio io, chè in questo la mi ne farà favor particolarissimo, pregando V. S. a conservarmi nella sua gratia, et insieme che voglia favorirmi di ricordarsi, quando harà un vetro che gli paia migliore, di farmine parte, acciochè facci vedere quanto ho promesso, perchè qui si gusta molto della multiplicatione, nè mi dà alcuna pena la longhezza del canone, pur che sia chiaro. V. S. anchora mi favorisca di dirmi, se quando parla di cristallo, intende cristallo di rocca, o pur vetro chiaro; perchè qui vi è un amico mio, il quale ha un pezzo di cristallo di rocca, qual non è bianco, como ho visto delli altri, ma è un color pallido, et non so se questo fossi al proposito di V. S., perchè vedrei di mandarlo, ogni volta che fossi a proposito o che la mi ne mandassi una mostra como ha da essere, perchè per via d'Inghilterra et di Portogallo et de i Svizzeri, dove se ne trovano assai, procurerò di haverne con facilità. Con fine et basciar a V. S. le mani, di novo pregandola mi comandi qualche cosa, augurandole dal Cielo ogni felice contento.
D'Anversa, li 15 di Giugno 1621.
Di V. S. molto Ill.reAffett.mo Servit.re
Tiberio Spinola.
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