So che alla gloria di V. S. non è necessario il debellare nemici sì debboli; ma i suoi seguaci et amorevoli stimano propria vittoria il raffrenare le lingue del vulgo. Sforzisi dunque e superi ogn'indugio, chè l'assicuro che a la nostra Accademia non potrà dare gusto maggiore. Io glielo scrivo in nome publico; ma all'istanza comune aggiungo le preghiere particolari, mosso da zelosissimo e scrupolosissimo affetto della sua riputazione, di cui ella mi troverà sempre giustissimo diffensore, come merita il luminosissimo e discreto suo giuditio. E per fine, rimettendomi a quanto sopra ciò l'esporrà il S.r Rinucini, le bacio affettuosamente le mani.
Di Roma, il dì 23 di Giugno 1621.
Di V. S.
Aff.mo Ser.reVirg. Cesarino.
1502.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 3 luglio 1621.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 147. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.re e P.ron mio Col.o
Vorrei poter scriverle alla lunga, ma le moltissime occupationi di questa giornata non permettono che io faccia altro che darle semplice avviso dell'honore fattomi da S. S.tà con l'eleggermi per suo Segretario de' Brevi. So che V. S. goderà d'ogni mio progresso; et io le conserverò sempre quella affettuosissima servitù che devo all'eminenza de' suoi meriti et alla grandezza della sua cortesia.
Di Roma, il dì 3 di Luglio 1621.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maS.r Galileo Galilei. Fir.
Dev.mo et Obblig. Ser.reGio. Ciampoli.
Fuori, d'altra mano: Al molt'Ill.re et Ecc.mo Sig.re P.ron mio Col.moIl S.r Galileo Galilei.
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