Aspetto che d'hora in hora v'arrivi il S.r Stelluti nostro, havendomi circa doi mesi sono lasciato; compagni questa estate di lunga e noiosissima infirmità, hora, Dio gratia, di sanità.
Non è chi non compatisca V. S. di tutto cuore, chi non le brami di continuo non solo buona sanità, ma ogni compita felicità insieme; onde non solo non v'è di bisogno d'alcuna scusa, chè anco più tosto ci doleremmo non poco di lei se per noi gravasse la sua sanità di nocive occupationi.
S'attende hora al compimento d'una buona ascrizzione, come havrà inteso da' SS.ri compagni, per ristorarne delle perdite fatte quanto si può. E veramente il passaggio del buon S.r Mar.se Muti(171) è doluto grandemente a ciascuno.
V. S. sa benissimo quanto io le sia servitore di cuore; però deve esser certa ch'io con la mente son sempre seco, e desiderosissimo sempre mi commandi.
Bacio a V. S. le mani con ogni maggior affetto, e le prego da N. S. Dio ogni contentezza.
D'Acquasparta, li 2 Xmbre 1621.
Di V. S. molt'Ill.re e molto Ecc.te
Aff.mo per ser.la sempreFed.co Cesi L.o P.
1515.
BONAVENTURA CAVALIERI a GALILEO in Firenze.
Milano, 15 dicembre 1621.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 116. - Autografa.
Molto Ill.re Sig.r e P.ron mio Col.mo
Più spesso gli scriverei, s'io non dubitassi d'arrecharli più tosto incomodo che piacere, sapendo ch'ella con le sue occupationi non ha di bisogno d'aggiunta di cerimonie; tuttavia il non farlo alcuna volta mi parrebbe troppo grav'errore: perciò con questa mia vengo a salutarla con tutto l'affetto del cuore, et insieme a darli nuova del mio ben stare, come anco, per l'Iddio gratia, mi persuado di lei.
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