Del resto ieri sera comprai due some di vino eccellente da Buggiano, e se lo goderemo pian piano, e procuraremo di viver sani. Così sia di V. S., alla quale bacio le mani.
Pisa, il 12 di Gen.o 1622.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
[vedi figura 1517.gif]
Monsig.r Sommaia è costì in Firenze. Mi farà gratia farli riverenza in nome mio et al Sig.r Giovanni, suo nipote.
Fuori, d'altra mano: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.re mio Colen.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filo.fo di S. A. S.
Firenze.
1518.
GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
Roma, 15 gennaio 1622.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 161. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r mio Oss.o
È gran tempo che non ho avvisi di V. S. Non si pensi ella che per essere io continuamente impiegato ne i più importanti negotii della Christianità, habbia per questo diminuito il desiderio di rivederla, o almeno, in lontananza, di veder lettere sottoscritte da lei. Le sono servitore più che mai: non ho bisogno che mi sia ricordato che ad ogni età non mancano mai de i re e de i gran potentati, ma che de' pari di V. S. non ne tocca non solo ad ogni provincia, ma nè meno ad ogni secolo. Però vivo più che mai ambitioso e geloso della benevolenza del S.r Galileo.
Aspetto con desiderio la copia della Sarseide(180), et il S.r D. Virginio, che dalla perversità de i tempi e dalla ostinatione delle sue infermità vive per il più confinato in casa, non vede l'hora d'arricchirsi l'ingegno delle mirabili notitie che suole scoprire al mondo la famosa penna di V. S. Alla quale io fo reverenza, augurandole da Dio lunghezza e sanità di vita.
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