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      Pure se li parrà cosa d'alcun momento, mi farà favore d'inanimirmi con farm'intendere(182) il suo parere. Se anco altro li parerà, accett'il buon animo mio, e scusi la mia temerità co 'l troppo desiderio di coltivare questo fertilissimo campo delle matematiche: et in somma mi favorisca (la prego) di dirmene un puoco il suo parere e le sue difficoltà. Se li paresse poi (come ho detto) cosa di momento, harò per favore particolare che ne facci parte al P. D. B.(183) Con che fine gli auguro da Dio ogni bene, offerendomili prontissimo a' suoi commandi.
     
      Di Mil.o, alli 16 Feb.ro 1622.
      Di V. S. molto Ill.reOb.mo Ser.re
      F. Bon.ra Cav.ri da Mil.o
     
     
     
      1520.
     
      GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 26 febbraio 1622.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 162. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.
     
      Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Oss.mo
     
      Non ho voluto prima rispondere a V. S., che io non habbia ricevuta lettera del nostro Sig.r Principe Cesi. Egli più che mai si conserva amorevole di essa, e desideroso della sua presenza. Con molta cortesia mostra gradire l'offerta di suo nipote(184), mostrando gran passione di non havere in sua Corte luogo proportionato come vorrebbe; non ne ha per ciò escluso, anzi ha riserbato di parlarne meco a bocca, quando viene a Roma, che sarà in breve. In somma egli si mostra tutto ansioso del bene di V. S.
      S. E.za il Sig.r D. Verginio et io stiamo con desiderio grande di veder una volta la sua Sarseide(185): di gratia, non ci privi di questa consolatione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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