Molt'Ill.re e molt'Ecc.te Sig.r mio Osse.mo
Poi che la moltiplicità delle mie indisposizioni mi necessita a trattenermi il più del tempo alla villa, onde con troppo incomodo di quelli che meco avessero a conferir loro affari potrei soddisfare al carico che mi si aspetta mercè del Consolato(199), ho pensato di far capitale della cortesia di V. S. molto Ill.re e molto Ecc.te, e supplicarla che in luogo mio voglia supplire per me in tali negozii, esercitando quella autorità che ho io, la quale interamente deferisco nella persona di V. S., sicuro che ella molto meglio potrà esequire tutto ciò che a tal ufizio appartiene: e gli resterò con obbligo particolare dell'aiuto e sollevamento che da lei desidero e spero. Con che affettuosamente gli bacio le mani, e dal Signore Dio gli prego intera felicità.
Da Bellosguardo, li 20 di Maggio 1622.
Di V. S. molto Ill.re e molto Ecc.teSer. Affez.mo
Galileo Galilei.
1526*.
PAOLO GIORDANO ORSINI a GALILEO in Firenze.
Bracciano, 27 maggio 1622.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 174. - Autografa la firma.
Ill.re e molto Ecc.te Sig.re
Havendo di bisogno qui per mio diletto d'un occhiale da veder da lontano, per haverlo de' migliori, desidero che mi venga dalle mani di V. S.; la quale io prego però con questa a farmi piacere di farmelo inviare quanto prima, mentre con altrettanta prontezza mi offero a V. S. in tutte le occorrenze di suo gusto o servizio. E Dio la conservi e prosperi.
Da Bracciano, il dì 27 di Maggio 1622.
S.r Gallilei.
Aff.mo di V. S.
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