Il sudetto Padre credo che passerà per Fiorenza circa il mezo del mese di Maggio; il che gli dico, acciò che, dovendomi scriver al longo, prendi il commodo di farlo. Starò dunque attendendo sua risposta; e per fine la prego saluti in nome mio il molto R. P. D. Benedetto, facendo io insieme a V. S. riverenza e desiderandoli il colmo d'ogni bene.
Di Mil.o, alli 9 Aprile 1623.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Dev.mo Ser.reF. Bonav.ra Cavallieri Gesuato.
Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron Col.moIl Sig.r Galileo Gal.ei
Fiorenza.
1556.
FEDERICO CESI a [GALILEO in Firenze].
Acquasparta, [avanti la Pasqua, 16 aprile, del 1623].
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XV, car. 14. - Autografa.
Molt'Ill.re e molto Ecc.te Sig.r mio sempre Oss.mo
Poi che raro per lettere, e mai da tanto tempo in qua m'è stato concesso con la voce propria, haveremo almeno adesso occasione d'intender nuove ambidoi l'uno del'altro pienamente con la voce viva del lator della presente, mio confidentissimo ministro, che è il Lucani(239). V. S. sentirà i miei travagli, che m'intorbidano i studii, quali continuo al meglio che posso, e le noie che, senza alcuna mia colpa, mi rompono ogni quiete(240). Vorrei sentir io di V. S. nuove di felice stato, sanità, e sempre novi parti a benefitio publico.
Sollecito al possibile che esca l'opra; e m'avisano li Sig.ri compagni che già cominciarà la stampa, essendo spedito il resto: dico del saggio e dottissimo Saggiatore.
Non posso stendermi più a longo: mi rimetto al latore. V. S. mi favorisca della sua gratia al solito, et anco in quello che le parerà opportuno, secondo dal latore sarà informata.
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