Ho cercato di provveder quattro susine per mandargli, et gliene mando, se bene non sono di quella perfetione che havrei voluto: pure accetti V. S. il mio buon animo.
Gli ricordo che, quando riceve risposta da quei Signori di Roma, m'à promesso di concedermi che ancor io le possa vedere. Dell'altre lettere che m'aveva promesso mandarmi, non starò a dirgli niente, inmaginandomi che le tenga in villa. Per non l'infastidir troppo, non gli dico altro, se non che di tutto cuore la saluto insieme con S.r Archangela e l'altre solite. Nostro Signore la consoli e sia sempre seco.
Di S. M.o, li 28 d'Agosto 1623.
Di V. S.
Aff.ma Fig.laSuor M.a Celeste.
Fuori: Al molto Ill.re et Amat.mo Sig.r Padre
Il Sig.r Galileo Galilei.
Firenze.
1573*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Firenze.
Arcetri, 31 agosto 1623.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 34. - Autografa.
Molto Ill.re et Amatiss.mo Sig.r Padre,
Ho letto con gusto(258) grandissimo le belle lettere da lei mandatemi. La ringratio e gliene rimando, con speranza però d'haverne per l'avvenire a veder dell'altre. Mandogli appresso una lettera di Vincentio(259), acciò che con suo comodo gliela mandi.
Ringratio il Signore, et mi rallegro con lei, del suo miglioramento, et la prego a riguardarsi più che gl'è possibile, fino a tanto che non raquista la desiderata sanità. La ringratio delle sue troppe amorevolezze, che in vero, mentre che à male, non vorrei che di noi si pigliassi tanto pensiero. La saluto con ogni affetto, insieme con S.r Archangela, et da Nostro Signore gli prego abbondanza della sua gratia.
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