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      Tanto basti per hora (nè più mi permettono le forze) a dare un poco di sfogo all'infinito giubilo che mi risiede nel petto; e sia questo poco gradito dalla benignità di V. S. Ill.ma alla quale reverentemente bacio la veste, et la supplico ad humilissimamente adorare in mio nome il Beat.mo nostro comune Padre, ricordandomi insieme servitore devotissimo all'Ill.mo et Ecc.mo Sig.r suo padre(268); et il Signore Dio le mantenga lungamente in felicità.
     
      Di Firenze, li 19 di Settembre 1623.
      Di V. S. Ill.ma et Rev.ma
     
      Devot.mo et Obblig.mo Ser.reGalileo Galilei.
     
     
     
      1577.
     
      FRANCESCO BARBERINI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 23 settembre 1623.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 180. - Autografa la firma.
     
      Molto Ill.re e molto Ecc.te Sig.re
     
      M'è incresciuto d'intendere l'indispositione di V. S. in tempo che la consolatione la qual so che ha sentito per l'essaltatione di N. S. la doveva render più lieta e contenta che mai. Ma l'affetto di V. S. vedo che ha havuto della virtù della palma, che quanto è stato tenuto depresso dal male, con altrettanto e maggiore sforzo e vigore è uscito a rappresentarmisi nelle sue lettere, come se io non l'havessi prima conosciuto e sperimentato. Ringratio con tutto l'animo V. S. di quest'affettuosa dimostratione; e come la posso certificare che la volontà di S. B. sarà sempre la medesma verso di lei, così di me la prego a credere che non mi potrà far cosa più grata che darmi molte occasioni di mostrarle la stima e l'amor che le porto. Con che a V. S. mi raccomando con tutto l'animo.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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