Non sento cosa che mi necessiti di rispondere alla cortese lettera del S. Stelluti, ma ben la supplico a favorirmi di ricordarmeli servitore; et a V. E. facendo humilissima reverenza, con ogni affetto bacio la veste, e dal Signore le prego il colmo di felicità.
Da Bellosguardo, li 9 di 8bre 1623.
Di V. Sig.(274) Ill.ma et Ecc.maDev.mo et Obblig.mo Ser.re
Galileo Galilei Linceo.
1582*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
[Arcetri, autunno del 1623?]
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 297. - Autografa.
Amatiss.mo Sig.r Padre,
Le frutte che V. S. ha mandate, mi sono state gratissime, per esser adesso per noi quaresima(275); sì come anco a Suor Archangela il caviale: e la ringratiamo.
Vincenzio si ritrova molto a carestia di collari, se bene egli non ci pensa, bastandogli haverne uno imbiancato ogni volta che gli bisogna; ma noi duriamo molta fatica in accomodargli, per esser assai vecchi, e per ciò vorrei fargliene con la trina, insieme con i manichini: ma perchè non ho nè tempo nè danari per farli, vorrei che V. S. supplissi a questo mancamento con mandarmi un braccio di tela batista e 18 o 20 lire almanco per comprar le trine, le quali mi fa la mia Suor Ortensia molto belle; et perchè i collari usano adesso assai grandi, vi entra assai guarnitione. Doppo che Vincentio è stato così obediente a V. S. che porta sempre i manichini, per ciò, dico, egli merita d'havergli belli; sì che ella non si maravigli se domando tanti danari. Per adesso non dirò altro, se non che di cuore saluto ambe duoi, insieme con Suor Archangela.
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