FRANCESCO BARBERINI a GALILEO in Firenze.
Roma, 18 ottobre 1623.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 182. - Autografa la firma.
Ill.re e molto Ecc.te Sig.re
L'amor, che suol far altri cieco, mi pare che facesse V. S. più che linceo, havendole, come scrive, fin dall'assuntione di N. S. fatto prevedere la mia promotione al cardinalato. M'incresce, che havendole all'hora dato tutta la consolatione che poteva capere, non le habbia lasciato luogo alla successione di nuovo piacere, desiderando io poter esser causa a V. S. di nuove occasioni di rallegrarsi sempre, come vedo che l'è avvenuto dall'essermi ascritto nella sua Academia, dalla quale io ho havuto pensiero di riportar honore più tosto che d'apportarlene; e mi sento molto tenuto a cotesti SS.ri Academici, et a V. S. in particolare, del piacer che ne dimostrano, offerendole in tanto la mia solita volontà e pregandole da Dio ogni contento.
Di Roma, alli 18 di Ottobre 1623.
S.r Galileo Galilei.
Affett.mo di V. S.
F. Card.l Barberino.
Fuori: All'Ill.re e molto Ecc.te Sig.reIl Sig.r Galileo Galilei, a
Fiorenza.
1585*.
MARIA CELESTE GALILEI a GALILEO in Bellosguardo.
Arcetri, 20 ottobre 1623.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIII, car. 37. - Autografa.
Molto Ill.re et Amat.mo Sig.r Padre,
Gli rimando il resto delle sue camice, che abbiamo cucite, et anco il grembiule(278), quale ò accomodato meglio che è stato possibile. Rimandogli anco le sue lettere, che, per esser tanto belle, m'hanno accresciuto il desiderio di vederne dell'altre.
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