Hora egli è salito in tal pregio appo N. S., che se 'l fa legger a mensa. In tanto me ne pregio anch'io, per vedermi a parte de' suoi honori, e mi rallegro con V. S. in veder il suo nome in possesso dell'immortalità, e l'età nostra, mercè la sua penna, alzarsi a tal segno di gloria, che non fu da i primi nostri conosciuta, nè sarà da i posteri pareggiata. Conceda Dio lunga vita a V. S., perchè possa arricchire il mondo di nuovi parti e la sua fama di nuovi fregi.
Roma, 28 Ottobre 1623.
Di V. S. molto Ill.
Il Sig.r Galileo Galilei.
Affett.mo Se.reVirg.o Cesar.o
Fiorenza.
1590*.
FRANCESCO STELLUTI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 28 ottobre 1623.
Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a XC, n.° 144. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.ron mio Oss.mo
Con il presente procaccio ho inviato a V. S. questa mattina una balla, scrittovi sopra il suo nome; et è bene ammagliata e coperta, e vi son dentro cinquanta copie del Saggiatore di V. S.: però al suo arrivo se la farà consegnare ben condizionata; e fra detti libri ve ne sono otto di carta più fina, che serviranno per dare a cotesti SS.ri suoi amici. Et perchè vi è una figura male stampata a car. 121(286), essendo posta al contrario, perciò ne ho fatte ristampare alcune poche, che se le potrò havere a tempo, le manderò con questa, acciò le possa far incollare sopra quella.
Hier sera il Sig.r Principe ne presentò uno a N. S., e dui tutti ligati al Sig.r Card.1 Barberino, et hoggi a diversi Sig.ri Cardinali et altri amici; e son dimandati da altri con molta istanza.
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