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      Gl'havevo domandato dieci braccia di roba, con intenzione che pigliassi rovescio stretto, e non questo panno di tanta spesa e così largo e bello, quale sarà più che a bastanza per farne le camiciuole.
      Lascio pensare a lei qual sia il contento che sento in legger le sue lettere, che continuamente mi manda; che solo il vedere con quale affetto V. S. si compiace di farmi partecipe e consapevole di tutti i favori che riceve da questi Signori, è bastante a riempiermi d'allegrezza; se bene il sentire che così presto deve partirsi, mi pare un poco aspro, per haver a restar priva di lei: et mi vado immaginando che sarà per lungo tempo, nè credo ingannarmi; e V. S. può credermi, poi che gli dico il vero, che, doppo lei, io non ò altri che possa darmi consolatione alcuna. Non per questo mi voglio dolere della sua partita, parendomi che più presto mi dorrei de i suoi contenti; anzi me ne rallegro, et prego e pregherò sempre Nostro Signore che gli conceda perfetta sanità e gratia di poter far questo viaggio prosperamente, acciò che con maggior contento possa poi tornarsene in qua e viver felice molti anni: che così spero che sia per seguire, con l'aiuto di Dio.
      Gli raccomando bene il nostro povero fratello, se ben so che non occorre, e la prego hormai a perdonargli il suo errore(289), scusando la sua poca età, che è quella che l'à indotto a commetter questo fallo, che, per esser stato il primo, merita perdono: sì che torno a pregarla che di gratia lo meni in sua compagnia a Roma, e là, dove non gli mancheranno l'occasioni, gli dia quegl'aiuti che l'obligo paterno et la sua natural benignità et amorevolezza ricercano.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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