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      Assicuro V. S. di novo che sarà da tutti volintierissimo vista, e spero ne riceverà gran consolazione: però venga allegramente, chè a molti par mill'anni; e [se] mi farà avvisato il suo arrivo, sarò a servirla come desidero.
      Ricapitai io medesimo in propria mano la lettera al Sig.r Marini(291), et un'altra, non so di V. S. o di D. Benedetto(292), la feci dal mio servitore portare al Padre Grillo(293). Credo poter assicurare V. S. che Mon.r Magalotti(294) habbi hauto la sua lettera, ma perchè in quel tempo era malato, e risanato che fu, considerato il numero grande di lettere alle quali doveva rispondere, prese espediente di non rispondere a nessuno, et al mio arrivo ne fece meco scusa di non haver risposto nè al Sig.r padre(295) nè a me, e so che ha passato il medesimo officio con altri, sichè mi pare di poter benissimo argumentare che l'istesso habbi fatto seco; tutta via prometto di servirla destramente all'occasione. Mon.r mio fratello(296) se le ricorda servitore, e l'aspetta, desiderando d'haver occasione di servirla, et insieme andiamo vedendo il suo Saggiatore con grand'ammirazione. Io poi le vivo obbligatissimo, e per tale mi conoscerà in eterno; e desiderandole per fine ogni felicità, me le ricordo con ogni affetto schiavo.
     
      Di Roma, li 3 di 9mbre 1623.
      Di V. S. molto Ill.eS.r Gal.o Galilei.
      Obb.mo Ser.e di coreTommaso Rinucc.ni di Camm.o
     
     
     
      1594*.
     
      GIOVANNI CIAMPOLI a GALILEO in Firenze.
      Roma, 4 novembre 1623.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 203. - Autografi il poscritto e la sottoscrizione.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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