Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r e P.ron mio Col.mo
Essendosi finite di stampare le opere di V. S., ho preso occasione di participarle con Nostro Signore, et havendone lette a S. S.tà alcune carte, gli sono piaciute grandemente(297). Questi Signori che le hanno vedute l'ammirano e le lodano assaissimo, et io, che sento infinito piacere in veder dare il suo debito al valor di V. S. et alle cose sue, non ho potuto fare di non significarle questo mio contento.
Qua si desidera sommamente qualche altra nuovità dell'ingegno suo; onde se ella si risolvesse a fare stampare quei concetti che le restano fin hora nella mente, mi rendo sicuro che arriverebbero gratissimi anco a N. Signore, il quale non resta di ammirare l'eminenza sua in tutte le cose e di conservarle intera l'affettione portatale per i tempi passati. V. S. non privi il mondo de' suoi parti, mentre ha tempo a poterli render palesi, e si ricordi che io le sono quel di sempre. Con che, pregandola de' suoi comandi, le bacio con tutto l'affetto le mani e le auguro ogni contento.
Di Roma, il dì 4 Novembre 1623.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.ma
Il S.r Tommaso Rinuccini ci portò molta speranza della venuta di V. S., la quale sarebbe d'infinita consolatione a molti suoi servitori et a me in particolare, il quale con ansietà sto aspettando di veder una volta assicurati dall'oblivione con elegante scrittura quelli ammirandi concetti nati nell'ingegno di V. S. per lume delle lettere e per gloria della nostra Toscana.
S.r Galileo Galilei. Fir.e
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