Dev.mo Se.reGio. Ciampoli.
1595.
FRANCESCO STELLUTI a [GALILEO in Firenze].
Roma, 4 novembre 1623.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 147. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r P.ron mio Oss.mo
Con il procaccio passato mandai a V. S. una balletta di libri, dove erano cinquanta copie del suo Saggiatore, quali voglio credere già l'habbia ricevute. Non gli dissi che ne desse al nostro Sig.r Pandolfini et anco al Sig.r Guiducci, perchè son sicuro che l'haverà fatto senza mio avviso. Devo poi dire a V. S. che il primo libro che si sia veduto in publico, fu uno di quelli che hebbe il Maestro del Sacro Palazzo, che lo diede al libraro del Sole, e subbito vi corse il Sarsi, il vero però, che il finto è un nudo nome: dimandò di detto libro, e nel leggere il frontespicio si cambiò di colore, e disse che V. S. tre anni gli havea fatto stentare questa risposta, ma forse nel leggerla gli sembrarà troppo frettolosa(298). Si mise subbito il libro sotto il braccio e se n'andò, nè poi ho inteso altro, se non che un Padre del Collegio, che lo lesse tutto, ha detto che il libro è bellissimo, e che V. S. si è portato troppo modestamente, e che il Sarsi haverà che fare assai a voler rispondere. Insomma li Padri si stimano ben trattati da V. S.
Il Sig.r Principe n'ha fatti ligare da 60 in circa, e donati a questi SS.ri Cardinali curiosi e Prelati et altri amici, et anco a molti nella corte del Sig.r Card. de' Medici(299), e due a S. S. Ill.ma Lunedì prossimo si darà il resto al libraro, acciò ne possa mandare fuori di Roma in città più principali.
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