Ne diedi uno al S.r Cavalier Marino, che l'hebbe caro, e mi disse che già haveva ricevuta una lettera di V. S.(300), alla quale non havea risposto, perchè intese che V. S. dovea partir per Roma et essere in breve qua: mi ha detto che baci le mani a V. S. a suo nome, e che la starà qui aspettando. Hieri appunto vidi nel suo Adone le lodi che dà a V. S., distendendole in cinque ottave(301).
Il Sig.r Principe Cesi questa mattina è partito per Acquasparta, et io mi son trattenuto qui per alcuni miei negozii; ma fra otto o dieci giorni sarò colà anch'io per aspettarvi V. S. Con che fine baciandole le mani a nome del Sig.r Principe e di mio fratello(302), che già me n'ha scritto, io fo l'istesso a V. S. con ogni affetto maggiore.
Di Roma, li 4 di Novembre 1623.
Di V. S. molto Ill.re et Ecc.maSer.r Aff.mo et Vero
Francesco Stelluti.
1596*.
GALILEO a [FEDERIGO BORROMEO in Milano].
Firenze, 18 novembre 1623.
Bibl. Ambrosiana in Milano. Nella vetrina degli autografi. - Autografa.
Ill.mo et Rev.mo Sig.re e P.ron Col.mo
Mi vennero 8 giorni sono di Roma alcune copie del mio Saggiatore, ma così scorrette per negligenza del correttore, che mi è bisognato fare un indice degl'errori, e stamparlo qui in Firenze e aggiugnerlo nel fine dell'opera. Ne invio una copia a V. S. Ill.ma et Rev.ma, non perch'io la reputi degna della sua lettura, ma per mia onorevolezza e per procurare reputazione e vita all'opera, per sè stessa bassa e frale, nell'eroica et immortal libreria di V. S. Ill.ma et Rev.ma, in uno de i più riposti angoli della quale mi sarà somma grazia che sia collocata; sì come per altrettanto favore riceverò che ella riponga me e conservi tra i minimi suoi servitori, mentre, reverentemente inchinandomegli, le bacio la veste e gli prego il colmo di felicità.
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