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      E non occorrendomi altro, mi dolgo delle sue doglie, e li bacio le mani.
     
      Di Pisa, il 29 di 9mbre 1623.
      Di V. S. molto Ill.reS.r Gal.o
      Oblig.mo Ser.re e Dis.loDon Bened.o Castelli.
     
      Fuori: Al molto Ill.re et Ecc.mo Sig.r mio Col.moIl Sig.r Galileo Galilei, p.o Filosofo del Ser.mo Gr. Duca di Toscana.
      Firenze, a Bellosguardo(309).
     
     
     
      1601*.
     
      GIROLAMO DA SOMMAIA a GALILEO [in Firenze].
      Pisa, 29 novembre 1623.
     
      Bibl. Est. in Modena. Raccolta Campori. Autografi, B.a LXXXIX, n.° 56. - Autografa.
     
      Molto Ill.e et Ecc.mo S.or mio Oss.mo
     
      Io rendo a V. S. molte et affettuose grazie dell'honore che si è compiaciuta farmi con il suo bel libro, il quale sarà da me letto con molto gusto, se bene non potrò godere del tutto per la mia ignoranza le bellezze di questo suo parto, che, come di mirabile ingegno et di purgatissimo giuditio, sarà cosa perfetta. Gli rendo ancora infinite gratie del favore mi fa in participare la sua partenza per Roma. Piaccia al Cielo concederli quivi et in ogni luogo felicità, come di cuore gli prego da Dio benedetto.
     
      Di Pisa, a' 29 di Nov.e 1623.
      Di V. S. molto I.e et Ecc.maS.or Galileo.
      S.re Aff.moGirol. da S.ia
     
     
     
      1602.
     
      TOMMASO RINUCCINI a GALILEO [in Firenze].
      Roma, 2 dicembre 1623.
     
      Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. VIII, car. 209-210. - Autografa.
     
      Molto Ill.re Sig.re e P.rone Oss.mo
     
      Otto giorni sono risposi a V. S. a Aqquasparta, conforme a che m'ordinava, e le davo conto di tutto quello havevo ritratto de' pensieri del Sarsi; e quando stavo aspettando o sue lettere di là o la venuta sua qui, m'è comparsa la lettera che mi significa non s'essere ancor mossa: e sebene con qualche mortificazione ho sentito questa dilazione di tempo di servirla, con tutto ciò non posso se non lodare che lei non si sia trovata in viaggio in questi tempi pessimi che sono stati, chè in questi paesi l'aqque hanno fatto grandissimi danni, e s'intendono molte disgrazie [....]e a diversi, et il Tevere s'è lasciato un poco vedere per Roma all'Orso.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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