Intorno a gli studi, non saprei che nova darne a V. S., perchè fino adesso i negozi tengono tanto occupati tutti, e particolarmente il Sig.r Card.le Padrone(311), che non danno campo di lasciar conoscere l'inclinazione: so ben dir a V. S., e la posso assicurare, che lei sarà benissimo vista da tutti, et è desideratissima; e mi vien detto che il Papa (con tutte l'occupazioni) ha letto tutto il Saggiatore con gran gusto.
V. S. fa benissimo a comandarmi liberamente, perchè, oltre che è la verità quello che lei dice, le sono anche tanto più obligato di nessun altro, che sarò sempre prontissimo ad ogni suo cenno. Non ho ancor possuto dar nove di lei a nessuno, perchè la lettera la ricevo adesso, chè, per rispetto a' tempi, le poste son tutte tardate assaissimo; ma domani la servirò. E con questo augurandole felice viaggio et ogni bene, me le ricordo obligatissimo servitore, e Mon.r mio fratello(312) fa l'istesso con ogni affetto.
Di Roma, li 2 di Xmbre 1623.
Di V. S. molto Ill.eS.r Galileo Galilei.
Obl.mo Ser.reTommaso Rinucc.ni di Camm.
1603.
FEDERIGO BORROMEO a GALILEO in Firenze.
Milano, 6 dicembre 1623.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. I, T. XIV, car. 186. - Autografa la sottoscrizione.
Molto Ill.re Sig.re
Viene da me ricevuto il Saggiatore di V. S., che colla sua de' 18 Novembre(313) si è compiacciuta d'inviarmi, con quel gusto ch'io provo in veder l'opere sue; le quali stimando io come conviene, ho di già commesso che la presente si riponga in luogo principale della nostra Biblioteca Ambrosiana, in riguardo non solo del suo valore, ma della cortesia grande che in ciò ancora ha voluto mostrare verso la persona mia.
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