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      Ma perchè so che non può V. S. mediante una semplice mia parola muoversi a dimandar questo, oltre all'informarsene con qualche persona esperimentata, potrà, quando vien qui, cercar, così dalla lunga, d'intender qual sia, circa a questo, l'animo di Madonna, e di qualcun'altra di queste più attempate, senza però mai scoprir la causa per la quale gliene domanda. Et, di gratia, non ne parli niente con Mess.r Benedetto(318), perchè senz'altro lo manifesterebbe a Suor Chiara(319), e lei poi a tutte le monache, et eccoci rovinati, perchè in fra tanti cervelli è impossibile che non ci siano variati humori, et per conseguenza qualcuna a chi potessi dispiacer questo et metter qualche impedimento acciò non si ottenessi: e pure anco non conveniente, per rispetto di dua o tre, privar tutte in comune di tanto utile, che di questo, sì per lo spirituale come per il temporale, ne potrebbe riuscire. Resta adesso che V. S. con il suo retto giuditio (al quale ci apportiamo) vada esaminando se gli par lecito il domandar questo, et in che modo si deva domandare per ottenerlo più facilmente; perchè, quanto a me, mi pare che sia domanda lecita, tanto più per haverne noi estrema necessità.
      Ho voluto scrivergli oggi, perchè, essendo il tempo tanto quieto, penso che V. S. sia per venir da noi avanti che torni a rompersi, et acciò che già sia informata dell'uffitio che è necessario che faccia con queste vecchie, come già gl'ò detto.
      Perchè temo d'infastidirla pur troppo, lascio di scrivere, riserbando molte cose che mi restano per dirgliene alla presenza.


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Le opere di Galileo Galilei
Volume XIII. Carteggio 1620-1628
di Galileo Galilei
Barbera Firenze
1964-1965 pagine 592

   





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