Ho mostrato l'istesso libro ad alcuni Padri Giesuiti miei amici, i quali hanno commendato sommamente et il libro e la persona di V. S. Resta ch'io, col baciarle le mani, le faccia di nuovo fede del vivo desiderio che ho di servirla, ove mi favorisca di valersi della persona mia.
Parma, li 12 Decembre 1623.
Di V. S. molto Ill.reCordialiss.o Ser.re
Pietro Fran.co Malaspina.
Fuori: Al molto Ill.re S.r mio Oss.moIl Sig.r Galileo Galilei.
Fiorenza.
1608*.
GIOVANNI FABER a FEDERICO CESI in Acquasparta.
Roma, 16 dicembre 1623.
Bibl. della R. Accademia dei Lincei in Roma. Mss. n.° 12 (già cod. Boncompagni 580), car. 207t. - Autografa.
.... Ho trovato hieri mattina nell'anticamera del Sig. Cardinale Barberino il Sig. Mario Guiducci, col quale ho fatto amicitia. Mi disse che non sapeva quando il Sig. Galilei sarebbe per venire....
1609.
MARIO GUIDUCCI a GALILEO in Firenze.
Roma, 18 dicembre 1623.
Bibl. Naz. Fir. Mss. Gal., P. VI, T. X, car. 151-152. - Autografa.
Molto Ill.re et Ecc.mo S.r e P.ron mio Oss.mo
Doppo il mio arrivo in Roma ho sentito quasi ogni giorno da questi S.ri Lincei che V. S. era del sicuro per viaggio, e forse a Acquasparta dal S.r Principe; ma non trovando sino a ora tali avvisi verificati, vo pensando che ella sia ancora a Firenze, tanto più che i tempi sono stati così cattivi, che il partirsi a chi non ha necessità, et è in casa sua, pareva cosa troppo da giovani. Onde già che io ho mancato sin'a ora a non le dare avviso delle cose di qua, non voglio rimanere in questo fallo più lungamente.
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